Alessandra Baldereschi x Multiforme

Intervista al designer

Come è nata l’idea primordiale di questo prodotto?

L’ispirazione iniziale è nata da alcuni miei disegni di fiori che ho creato tempo fa. Sono fiori fantastici, con colori vivaci e combinazioni sorprendenti che non si trovano in natura. Mi sono resa conto che queste linee fluide e tondeggianti erano perfette per accogliere una fonte luminosa e l’idea di trasformarle in lampade è stata quasi naturale. Il vetro, con la sua capacità di giocare con la luce, mi è sembrato il materiale ideale per dare vita a questi fiori.

Il nome come è stato concepito e che significato ha?

Il nome ‘Flowers in Wonderland’ nasce dall’intento di evocare un senso di magia e stupore. Mi sono ispirata alla fiaba di Alice nel Paese delle Meraviglie, un mondo dove tutto è possibile, dove gli oggetti si trasformano e la realtà è sospesa. Allo stesso tempo volevo ricordare la meraviglia della Natura: una fonte inesauribile di ispirazione.

Com’è stata l’evoluzione dell’idea una volta concretizzata nel vetro?

I primi prototipi realizzati dai maestri soffiatori erano già molto fedeli ai miei disegni, avevano le stesse forme morbide dei fiori che avevo immaginato. Da quel momento ci siamo concentrati su aspetti più raffinati, come la ricerca dei colori più adatti per esaltare l’aspetto fiabesco. Abbiamo esplorato diverse textures per dare maggiore profondità al vetro e lavorato sulle proporzioni dei fiori. Naturalmente un’importante parte del processo è stata lo sviluppo tecnico.

Sei soddisfatto del risultato? Quanto si distacca dal progetto teorico e quanto invece è nato di interessante proprio nel processo produttivo?

Sì, sono assolutamente soddisfatta del risultato finale e stiamo già pensando a come ampliare la collezione con nuove funzionalità e varianti. Ciò che mi ha colpito di più durante il processo produttivo è stato vedere come il progetto teorico si sia trasformato in qualcosa di ancora più interessante e ricco di sfumature. Sebbene il risultato sia rimasto fedele ai miei disegni iniziali, il lavoro diretto con il vetro e la collaborazione con i maestri vetrai hanno generato nuove idee inaspettate. Alcuni dettagli, come le variazioni di colore e texture, sono emersi solo nel momento in cui abbiamo visto i primi campioni.

Cos’è per te la luce e come ti piace gestirla nei tuoi progetti?

La luce è uno strumento di trasformazione. Ha la capacità di cambiare l’atmosfera di uno spazio, di creare emozioni e di far emergere dettagli nascosti. Nei miei progetti mi piace trattarla come un elemento vivo che interagisce con le forme e i materiali in modo dinamico. Nelle lampade della collezione ‘Flowers in Wonderland’, per esempio, la luce non è semplicemente funzionale ma gioca un ruolo fondamentale nel valorizzare le curve morbide e le trasparenze del vetro. Mi piace gestire la luce in modo che sia un’esperienza visiva capace di creare ambienti accoglienti.

Se dovessi pensare a una colonna sonora che rappresenti l’opera, che canzone sceglieresti? O che artista?

Se dovessi scegliere una colonna sonora per ‘Flowers in Wonderland’, opterei per qualcosa di etereo e sognante, che evochi la stessa sensazione di magia e delicatezza che le lampade comunicano. Un artista come Ludovico Einaudi sarebbe perfetto: una musica minimalista, fatta di armonie morbide e melodie che si sviluppano lentamente.

Cosa ti è piaciuto in particolare nella collaborazione con Multiforme?

Quello che mi è piaciuto di più nella collaborazione con Multiforme è stato l’entusiasmo e la passione che tutto il team ha mostrato fin dall’inizio. Hanno accolto il progetto con grande apertura e rispetto per l’idea originaria ma allo stesso tempo hanno portato la loro esperienza e competenza per far sì che il design prendesse vita nel modo più fedele possibile. È stato stimolante lavorare con un team così preparato che ha saputo interpretare perfettamente il progetto trovando soluzioni tecniche innovative.

Puoi collocare il tuo prodotto in qualsiasi luogo del mondo desideri, quale sarebbe il posto perfetto?

Immagino le mie lampade collocate in un giardino d’inverno, un luogo dove la luce naturale filtra attraverso le grandi vetrate e le lampade sembrano quasi sospese, in dialogo con le piante circostanti. La trasparenza e le sfumature del vetro catturerebbero la luce del giorno creando giochi di riflessi e ombre mentre la sera le lampade avvolgerebbero lo spazio in una luce calda e accogliente, rendendo l’atmosfera ancora più magica.

C’è un progetto che non hai ancora fatto e sogni di concretizzare in futuro?

Sono moltissimi gli oggetti che non ho ancora progettato ma nessuno che sogno in particolare. Sono curiosa di vedere dove mi porteranno le mie esplorazioni creative in futuro.

Quali sono 3 personaggi del XX secolo che hanno influenzato la tua visione del mondo?

Mia nonna Mamù
Zygmund Bauman
Josè Saramago